Francesco Ripa da Sannazzaro

Francesco Ripa da Sannazzaro nacque a Rivanazzano; il suo sigillo sepolcrale si trova oggi alloggiato sotto il portico orientale del cortile di Volta, poco distante da quello del suo consanguineo Nicolino Sannazzaro da cui si differenzia per il fatto di aver insegnato non solamente a Pavia, ma anche ad Avignone e Anversa. Fu lettore di fama forse pari a quella del suo contemporaneo Andrea Alciato; la sua popolarità gli consentì di ottenere nel 1521 il titolo di conte palatino. Fu Francesco II Sforza a richiamare in patria l’Alciato e il Sannazzaro; quest’ultimo abitava infatti dal 1518 ad Avignone e dovette ritornare a Pavia sotto minaccia di confisca dei possedimenti che aveva mantenuto sia in città che a Rivanazzano. Ebbe la cattedra di Diritto civile e la carica di senatore; ottenne una retribuzione di 600 scudi anche se a un certo punto non fu più in grado di leggere e questo prova che la costante maggiorazione dei compensi era dovuta al maggior prestigio di cui godevano alcuni docenti. Nel 1535 cessò l’attività di insegnamento e morì nel maggio di quello stesso anno, quando venne sepolto nella chiesa del Carmine di Pavia, nel monumento funebre voluto dalla moglie e dai figli e collocato nella cappella di S. Nicola.