Carlo Barletti

Carlo Barletti (1735- 1800) insegnò Fisica sperimentale e Fisica generale nell’ateneo pavese nell’ultimo quarto del XVIII secolo; fu amico e collaboratore di Volta e Spallanzani. Nato a Rocca Grimalda nel 1735, nel 1751 entrò a far parte come novizio della casa degli Scolopi di Paverano, nel 1752 pronunciò i voti e incominciò a insegnare grammatica e retorica negli istituti del suo ordine. Studiò in maniera individuale fisica e nel 1771 scrisse Nuove esperienze elettriche, nel 1772 i Physica specimina, fino alla sua opera principale, il trattato Fisica particolare e generale, che riconduceva i principi della Fisica al metodo galileiano e newtoniano. Si entusiasmò alle idee giacobine di libertà e uguaglianza portate dalle armate napoleoniche in Italia, partecipò alla Repubblica Cisalpina e per alcuni mesi fu Commissario del potere esecutivo del Dipartimento del Ticino. Al ritorno degli Austriaci fu arrestato il 22 maggio 1799 e morì il 25 febbraio 1800, mentre era ancora detenuto per l’istruttoria a suo carico.