Arcangelo Lanfranconi - Passaggio orientale tra il Cortile di Volta e il Cortile dei Caduti, piano terra, lato est

Lapide di Arcangelo Lanfranconi

Lastra in marmo bianco scolpita a basso e altorilievo, con iscrizione dipinta in colore nero 150 ✕ 90 cm

Iscrizione: R(everendus) Carmelita(nus) p(ater) Archangelus Lanfranconus/ Papiensi infula theologor(um) redimitus,/ Ticinensi gymnasio vive(n)s legit, lege(n)s/ obiit, legebat ut doceret, sciebat/ ut bene ageret./ Anno MDLXV, VII (die ante) cal(endas) Decembris.

Ubicazione: pianoterra, parete orientale del passaggio est tra il cortile dei Caduti e il cortile di Volta.

Personaggio: Arcangelo Lanfranconi, priore dei Carmelitani di Pavia, fu professore di Logica e Metafisica nell’Università pavese alla metà del XVI secolo, dal 1536 al 1565. Tasca riferisce che morì sulla cattedra per apoplessia fulminante. Venne sepolto in S. Maria del Carmine a Pavia, nel braccio destro del transetto, in posizione quasi simmetrica rispetto alla cappella degli studenti oltremontani, come ricorda anche Marozzi nelle sue Memoriae. La collocazione trova riscontro nell’epigrafe collocata in S. Maria del Carmine dopo che il monumento fu rimosso nel 1786: “laudatus cippus cum tanti viri imagine […] an MDCCLXXXVI ex hoc loco in porticum reg. studiorum universitatis translatus est”.

Descrizione: la lapide, di formato rettangolare, appartiene alla tipologia di monumenti funebri che rappresentano il docente in cattedra nell’atto di tenere lezione ai suoi studenti. Si caratterizza per un’originale impostazione: al centro di un’edicola sormontata da una conchiglia con terminazioni a volute vi è la cattedra, somigliante a una semplice mensola e recante nella parte frontale l’iscrizione, che separa in due lo spazio; nella metà superiore è raffigurato il docente a mezzo busto con un libro aperto tra le mani. Nella parte inferiore vi sono invece quattro personaggi: i due sulla destra indossano abiti laici, mentre la veste di quelli di sinistra li caratterizza come monaci carmelitani, ordine a cui apparteneva il Lanfranconi stesso.

Datazione: post 1565; il monumento infatti venne probabilmente realizzato dopo la morte del Lanfranconi avvenuta il 25 novembre 1565.

Provenienza: la lapide era collocata nel braccio trasversale di destra della chiesa di S. Maria del Carmine di Pavia dove si trovava la sepoltura del Lanfranconi. Il monumento fu trasferito nei cortili dell’università nel 1786.

Stato di conservazione: la lapide, che presentava numerose scheggiature e fratture ed era ricoperta da una patina grigiastra, è stata ripulita nel corso degli interventi sulle lapidi compiuti dalla ditta Formica nel 2000. La rimozione della spessa patina nerastra, dovuta al particolato atmosferico che la condensa e l’umidità avevano contribuito a fissare, ha riportato lucentezza al marmo e rinnovata lettura dei particolari del manufatto. È stato applicato un protettivo idrorepellente per impedire eventuali penetrazioni di acqua e per ostacolare il deposito di particellato atmosferico nelle porosità e microfratture.

Bibliografia: SANGIORGIO, LONGHENA 1831, p. 461; PRELINI 1877, p. 40, pp. 52-53; Memorie e documenti 1877-1878, p. 170; CAVAGNA SANGIULIANI 1905, p. 389; FRACCARO 1932, p. 22; TASCA 1951, p. 123; GIANANI 1962, pp. 151- 153; ERBA 1976, p. 127; ERBA, MORANI 1977, pp. 34-35; NEGRUZZO 1995, p. 113, pp. 166-170, pp. 359-363.