Sigismondo Stavolo - Cortile di Volta, piano terra, lato sud

Lapide di Sigismondo Stavolo

Lastra in calcare Nembro grigio, con stemma inciso e scolpito a bassorilievo e iscrizione incisa e dipinta in colore nero 75 ✕ 72 cm

Iscrizione: D(eo) O(ptimo) M(aximo) et V(irgini) Panomphaeae./ Sigismondo Stavolo/ nob(ili) Cremonen(ensi),/ pietate, doctrina, mor(um) omnium probi/tate supra ac potius contra aetatem/ pene admirabili dum pontific(alis) caesa/reiq(ue)/ iurisprudentiae cum summa fami/liae patriaeq(ue) expectatione in hoc/ litterario orbis emporio flagran/tissime incumbit, ante diem non/ ante gloriam erepto, ne tam praecla/ri adolescentis memoria cuius cine/res hic supremae tubae sonitum expe/ctant umquam intercidat, Stavolus/ patruus et Iac(obus) Maria frater hoc pe/renne monimentum moeroris extremis/ leve solatium p(ii) p(osuerunt)./ Abiit XV (die ante) Kal(endas)/ Maii an(no) Vir(ginis) p(artus)/ MDCXXII/ postqua(m) vero/ venerat XXI.

Ubicazione: pianoterra, parete meridionale, I da sinistra.

Personaggio: Sigismondo Stavolo, nativo della città di Cremona, era studente di giurisprudenza a Pavia quando morì a soli ventuno anni nel 1622 e venne seppellito nella chiesa domenicana di S. Tommaso; la lapide fu voluta dai suoi parenti.

Descrizione: la lapide è composta da una lastra di marmo bianco recante l’iscrizione in sottili caratteri neri; l’unico elemento decorativo è il piccolo stemma familiare che è inserito in mezzo alle ultime righe dell’iscrizione.

Stemmi: nella parte inferiore della lapide, al centro, arme gentilizia della famiglia Stavolo: spaccato; nel primo alla croce latina.

Datazione: post 1622, anno della morte dello Stavolo.

Provenienza: la lapide proviene dalla chiesa di S. Tommaso a Pavia, nella cui cappella di S. Caterina si trovavano le sepolture di alcuni docenti dell’Università.

Stato di conservazione: buono.

Bibliografia: SANGIORGIO, LONGHENA 1831, pp. 460-461; MALCOVATI 1925, p. 26; ERBA, MORANI 1977, p. 45.