Cesare Agosti - Cortile di Volta, piano terra, lato sud

Lapide di Cesare Agosti

Lastra con iscrizione in marmo di Candoglia bianco rosa venato, cornice in calcare di saltrio, fascia superiore in breccia macchiavecchia, fregio in calcare grigio di saltrio; parti scolpite ad altorilievo, iscrizione incisa e dipinta in colore nero 190 ✕ 100 cm

Iscrizione: D(eo) O(ptimo) M(aximo)./ Caesari Augusto Ticinensi,/ litteratae patriae litteratissimo civi,/ florentissimae academiae assiduo cultori, raro doctori,/ omnia virtutis praemia pro merito/ plurima consequuto,/ hic/ pontificii iuris interpres primarius,/ selectorum nobilium iudicum collegio adscriptus,/ sacrae inquisitionis contra haereticam pravitate(m) consultor,/ peritia legum, integritate morum/ omnibus recte vivendi lex fuit,/ ingenium habuit ad sedandas scolasticor(um) controversias/ unice factum/ quorum et sibi vivens animos amore devinxit/ et pupugit moriens omnes dolore,/ anno aetatis sexagesimo extinctum/ parentem, hac servatorem optimum/ academia Ticinensis/ magnificentia, qua antea nullum/ moerore quo in posterum fortasse neminem/ extulit./ Anno MDCXXX - XVII (die ante) Cal(endas) Maii.

Ubicazione: pianoterra, parete meridionale, III da sinistra.

Personaggio: Cesare Agosti fu un giurista che visse tra 1570 e 1630 e insegnò a Pavia dal 1592 fino all’anno della sua morte quando fu sepolto nella chiesa di S. Michele.

Descrizione: la lapide è costituita da una lastra di marmo bianco, su cui è presente l’iscrizione, circondata da una cornice scura sopra alla quale si trova una fascia con davanti un cherubino. Il coronamento della lapide è formato da due volute che racchiudono un cartiglio al centro del quale si trova uno stemma con un’aquila, mentre sopra a esso vi è un elmo piumato sormontato da un aquila coronata ad ali spiegate.

Stemmi: al centro del coronamento della lapide arme gentilizia degli Agosti: a un campo all’aquila con le ali spiegate; sormontato da un elmo e da un’aquila ad ali spiegate.

Datazione: post 1630, anno della morte del personaggio. Provenienza: la lapide si trovava nella chiesa di S. Michele, da cui venne rimossa in un momento imprecisato per essere portata nei cortili dell’università.

Stato di conservazione: discreto; scheggiature lungo la cornice scura intorno alla lapide.

Bibliografia: SANGIORGIO, LONGHENA 1831, p. 452; Memorie e documenti 1877-1878, p. 85; ERBA, MORANI 1977, p. 47.