Iacopo Menochio - Cortile di Volta, piano terra, lato est

Monumento di Iacopo Menochio

Basamento in marmo di Candoglia rosa venato; parallelepipedo sul quale poggia il busto in marmo di Carrara striato; base modanata del busto in breccia macchiavecchia; busto in marmo statuario apuano bianco avorio 205 ✕ 100 ✕ 30 cm

Iscrizione: Iac(obi) Menochi iur(is) consultiss(imi)/ huius archigymn(asi) lum(inis) et ornament(i)/ imaginem ex priv(ato) in pub(lico) honestiori loco/ Eleonora Palearia Arrigonia com(es)/ p(onendam) c(uravit). Anno MDCCCXXVIII.

Ubicazione: pianoterra, parete orientale, XIII da sinistra.

Personaggio: Iacopo Menochio nacque a Pavia nel 1531 e insegnò Istituzioni e Diritto civile nell’Università della sua città; il duca di Savoia, Emanuele Filiberto, lo incaricò di insegnare a Torino, poi fu a Padova, fino al 1588, quando ritornò a Pavia. Nel 1592 divenne membro del Senato di Milano per volere di Filippo II, re di Spagna. Appartenne al Collegio dei Nobili Giudici e quando morì fu sepolto in S. Maria di Canepanova. Il suo busto probabilmente proveniva da un monumento funebre della tipologia documentata a Pavia tra XVI e XVII secolo (Luisa Erba nel suo saggio fa riferimento ai monumenti di Gerolamo Sacco e di Gerolamo Olevano, che si trovavano rispettivamente in S. Tommaso e in S. Maria del Carmine) e fu collocato sopra al basamento nel 1828, quando venne donato all’Università dalla contessa Eleonora Paleari Arrigoni di Pieve Albignola.

Descrizione: il monumento è composto da un grande cippo, inserito in una nicchia a parete, sul quale si trova l’iscrizione; sopra, su una doppia base, è collocato il busto del personaggio rappresentato con il colletto inamidato e la lattuga.

Datazione: il busto potrebbe risalire al XVII secolo, poiché il Menochio morì nel 1607; il basamento venne realizzato nel 1828 quando il busto, donato dalla contessa Eleonora Paleari Arrigoni, fu collocato nei cortili dell’università.

Provenienza: il Menochio fu sepolto nella chiesa di S. Maria di Canepanova a Pavia, il busto però giunse in università da Pieve Albignola, poiché apparteneva alla collezione della contessa Paleari Arrigoni. Il basamento invece si trova nella sua collocazione originaria.

Stato di conservazione: discreto, presenza di una crepa nella parte superiore del basamento.

Bibliografia: SANGIORGIO, LONGHENA 1831, p. 460; Memorie e documenti 1877-1878, p. 79; Guida del Famedio 1897, p. 123; CAVAGNA SANGIULIANI 1905, p. 388; FRANCHI 1925b, p. 355; L’Università 1925, p. 40; VACCARI 1950, p. 163; TASCA 1951, p. 144; VACCARI 1957, p. 142; Discipline e maestri 1961, p. 50; TIBILETTI 1961, p. 50; INZAGHI 1972, vol. II, p. 147; ERBA, MORANI 1977, p. 88; ERBA 1990, p. 20.