Agostino Vegio - Cortile di Volta, piano terra, lato est

Lapide di Agostino Vegio

Lastra in marmo chiaro scolpita a bassorilievo, con iscrizione incisa e dipinta in colore nero 91 ✕ 72 cm

Iscrizione: Io(hannis) Aug(usti)ni Vegii Ticin(ensis)/ patricii splen(didissi)mi/ ac iure co(n)sulti, q(ui)/ mort(a)les erat. Hic/ requiescit/ MDXII 15 (Decem)bris.

Ubicazione: pianoterra, parete orientale, XII da sinistra.

Personaggio: Giovanni Agostino Vegio, indicato da Tasca come Vegi, visse tra il 1359 e il 1412 e fu giurista dotto e di grande fama, a tal punto da diventare consulente e consigliere anche di alcuni principi.

Descrizione: la lapide è divisa in due parti: in quella inferiore vi è l’iscrizione, contenuta in un cartiglio rettangolare sostenuto da due volute che racchiudono una conchiglia a una valva; nella metà superiore si trova il busto del personaggio di profilo, con berretto e toga, inserito in un riquadro con cornice modanata.

Datazione: post 1512, come risulterebbe dall’iscrizione sulla lapide.

Provenienza: la lapide proviene dalla chiesa di S. Giacomo alla Vernavola di Pavia, dove si trovava di fianco alla porta, come quella di Giasone del Maino; la collocazione della sepoltura di Agostino Vegio in tale edificio si spiega con il fatto che la chiesa, insieme al relativo convento, venne acquisita dall’Università.

Stato di conservazione: buono.

Bibliografia: SANGIORGIO, LONGHENA 1831, p. 454; CAVAGNA SANGIULIANI 1905, pp. 387-388; TASCA 1951, p. 242; VACCARI 1957, p. 136; ERBA, MORANI 1977, p. 27.