Arrigo Solmi - Cortile di Volta, primo piano, lato ovest
Lapide di Edmondo e Arrigo Solmi
Lastra in marmo rosa di Candoglia con iscrizione incisa e dipinta in colore marrone 155 ✕ 106 cm
Iscrizione: In memoria/ di/ Edmondo Solmi,/ dal 1910 al 1912 professore di storia della filosofia/ in questa università,/ prematuramente rapito alla vita/ dopo aver impresso orme profonde/ negli studi su Leonardo da Vinci,/ e del fratello/ Arrigo Solmi,/ dal 1912 al 1931 professore/ di diritto ecclesiastico e di storia del diritto italiano,/ ingegno vivace e fecondo,/ studioso e maestro celebrato/ per ricerche geniali e opere insigni,/ venuto in meritata fama/ rettore dell’ateneo negli anni 1924-25,/ ministro guardasigilli dal 1935 al 1939,/ per generosità e bontà d’animo/ a tutti carissimo,/ i figli, i fratelli, i nipoti,/ l’università, i colleghi, i discepoli/ q(ui) (in) m(emoria) p(osero)./ Finale Emilia . Modena 1874/ Spilamberto . Modena 1912. Finale Emilia 1873/ Roma 1944
Ubicazione: loggiato superiore, parete occidentale, III da sinistra.
Personaggi: Edmondo e Arrigo Solmi erano due fratelli entrambi docenti dell’ateneo pavese; Edmondo (1874- 1912) insegnò Storia della filosofia e Arrigo (1873-1944) Diritto ecclesiastico e Storia del diritto italiano. Arrigo fu anche rettore dell’Università tra 1923 e 1925 e scrisse numerosi saggi sulle istituzioni giuridiche, la vita economica e sociale del Medioevo e sul pensiero di Dante; la sua più famosa opera fu la Storia del diritto italiano, pubblicata nel 1908. Favorevole al fascismo, fu deputato a partire dal 1924, sottosegretario di Stato per l’educazione nazionale (1932-1935), ministro guardasigilli (1935-1939) e senatore del Regno. La lapide in loro ricordo fu voluta da figli, fratelli, nipoti, colleghi, discepoli e dal Senato accademico.
Descrizione: la lapide è composta da una lastra in marmo bianco circondata da una grande cornice modanata a rilievo. L’iscrizione è realizzata a lettere capitali dipinte di nero.
Datazione: post 1944, anno della morte di Arrigo Solmi.
Ubicazione originaria.
Stato di conservazione: buono.
Bibliografia: TASCA 1951, p. 220; VACCARI 1956, p. 168; VACCARI 1957, pp. 317-329; ERBA, MORANI 1977, p. 202.