Lorenzo Mascheroni - Cortile di Volta, piano terra, lato ovest

Lapide con citazione tratta da "Invito a Lesbia Cidonia" di Lorenzo Mascheroni

Lastra in marmo di Carrara venato con cornice modanata e iscrizione incisa e dipinta in colore nero 60 ✕ 100 cm

Iscrizione: Ma fra queste cadenti antiche torri/ guidate, il sai, da la cesarea mano/ l’attiche discipline, e di molt’oro/ sparse, ed altere di famosi nomi/ parlano un suon, che attenta Europa ascolta./ L. Mascheroni, Invito a Lesbia Cidonia (1793)

Ubicazione: pianoterra, parete occidentale, VI da sinistra.

Personaggio: il Mascheroni nacque a Bergamo nel 1750 e insegnò presso l’Università pavese Geometria e Algebra. È celebre il suo trattato La geometria del compasso; morì a Parigi, dove era stato mandato dal Governo Cisalpino per riorganizzare le misure e i pesi. Per lui Vincenzo Monti scrisse la Mascheroniana. La lapide che ricorda Lorenzo Mascheroni fu voluta dai suoi amici e colleghi e venne posta nei cortili dell’università il 2 giugno 1808, dove ancora oggi è visibile nel portico orientale dell’attuale cortile dei Caduti. La presente lapide, che riporta alcuni versi sciolti della composizione Invito a Lesbia Cidonia del Mascheroni, da lui scritta nel 1793 con lo pseudonimo di Dafni Orobiano e dedicata alla contessa Paolina Secco Suardo, è stata collocata nel corso del Novecento per fare da pendant con quella su cui sono incisi i versi del Parini dedicati a Maria Pellegrina Amoretti.

Descrizione: la lapide è composta da una lastra in marmo bianco circondata da una cornice modanata a rilievo. L’iscrizione è realizzata in lettere capitali dipinte di nero.

Datazione: metà del XX secolo, coeva alle due lapidi dedicate a Maria Pellegrina Amoretti.

Ubicazione originaria.

Stato di conservazione: buono.

Bibliografia: TASCA 1951, p. 141; TIBILETTI 1961, p. 44; ERBA 1976, p. 128; ERBA, MORANI 1977, p. 73; ERBA 1990, p. 57.