Bassiano Bigoni - Cortile dei Caduti, piano terra, lato est

Lapide di Bassiano Bigoni

Lastra in ardesia levigata con iscrizione incisa e dipinta in colore dorato tondo in marmo statuario apuano levigato e scolpito 220 x 134 cm

Iscrizione: Bassiano Bigonio, / domo Laude Pompeia, / iurisc(onsulto), orat(ori), philologo, / illustri / homini antiq(uae) virtutis / qui, pandectas / in Tic(inensi) Acad(emia) ann(os) XXIII / interpretatus, auctor fuit / studiorum optimorum. / Petrus ex fratre n(epos) heres / p(osuit) / anno MDCCCVIII.

Traduzione: A Bassiano Bigoni, originario di Lodi, giureconsulto, oratore, filologo, grande uomo di antico valore che, avendo interpretato le leggi per 23 anni nell’Ateneo pavese, fu autore di ottimi studi. Pietro, erede e nipote per parte di fratello, pose nell’anno 1808.

Ubicazione: Pianoterra, parete orientale, dodicesima da sinistra.

Personaggio: Bassiano Bigoni nacque a Lodi il 28 aprile 1721; iniziò gli studi di Filosofia e Medicina, poi quelli di Giurisprudenza e si laureò a Bologna in utroque iure nel 1744. Fece pratica a Milano, poi esercitò la professione di avvocato a Roma. Fu chiamato dall’imperatrice Maria Teresa ad insegnare Giurisprudenza forense presso le Scuole Palatine di Milano; due anni dopo venne promosso all’insegnamento presso l’Università di Pavia, dove insegnò Pandette per 23 anni, dal 1772 al 1795. Morì a Pavia nel 1795. Memorie e documenti per la storia dell’Università di Pavia, Pavia, Bizzoni, 1878, parte I, pp. 309-310. Piero Craveri, Bigoni Bassiano, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. X, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1968, pp. 444-445.

Descrizione: La lapide, di forma mistilinea, è sormontata da una cornice aggettante modanata. Nella parte inferiore si trova il testo dell’iscrizione, mentre in quella superiore è inserito il medaglione in marmo statuario apuano con il profilo destro del docente.

Notizie sulla lapide: Il medaglione con il ritratto di Bigoni venne realizzato l’anno successivo alla morte poiché è datato 1796 ed è firmato da Giuseppe Franchi «Ioseph Franchi faciebat Mediol(ani) 1796»; la lapide fu invece voluta dal nipote Pietro Bigoni per ricordare lo zio, venne realizzata nel 1808 e inaugurata insieme ad altre poste sulla stessa parete il 2 giugno del 1808, come risulta da una lettera di Adeodato Ressi al Ministero: «Il giorno due del prossimo mese di giugno […] verranno alzate nei portici dell’Università alcune lapidi […] Spallanzani, Bigoni, Zola, Mascheroni, Scopoli, Soave» (Erba 2011, p. 66). L’iscrizione è riportata da Longhena nel 1831 dopo quella della lapide di Scopoli, poi trasferita all’Orto Botanico, e prima di quella di Giacomo Siro Castello, di fianco alla quale si trova ancora oggi. Autore: Giuseppe Franchi (Carrara 1731 - Milano 1806; dal 1776 insegnante a Brera e autore delle decorazioni a Palazzo Reale e al Teatro alla Scala).

Datazione: 1796 per il medaglione e 1808 per la lapide.

Stato di conservazione: Discreto; presenza di scheggiature nell’angolo inferiore sinistro, dal tondo con il ritratto scendono alcune percolazioni di colore grigiastro e una macchia bianca è visibile nell’angolo in basso a destra.

Bibliografia: 1831. Sangiorgio - Longhena, Cenni storici sulle due università di Pavia e di Milano, Milano 1831, pp. 448-449. 1878. Memorie e documenti per la storia dell’Università di Pavia, Pavia 1878, parte I, p. 310. 1977. Erba - Morani, Monumenti e lapidi conservati nel palazzo centrale dell’Università di Pavia, Pavia 1977, p. 71. 2011. Erba, La collezione di lapidi dell’Università di Pavia, in Il cortile di Volta dell’Università di Pavia, a cura di Mazzilli Savini, Milano 2011, p. 66.