Antonio Pignacca - Cortile dei Caduti, piano terra, lato nord

Lapide di Antonio Pignacca

Lastra in marmo di Carrara arabescato levigato con cornice modanata e iscrizione incisa e dipinta in colore scuro medaglione in marmo statuario apuano levigato e scolpito 182 x 109 cm

Iscrizione: Ad Antonio Pignacca, / prof(essore) suppl(ente) di Clinica medica per 8 anni, / che cogli scritti e coll’insegnamento / acquistò lode di molto ingegno e d’utile dottrina / e cercatissimo per l’opera salutare / parve mancare troppo presto al comune desiderio, / morendo di 52 anni il dì 11 ottobre 1858. / Posero alcuni discepoli e amici / per onorare in un uomo di rara modestia / l’operoso zelo della scienza / non mai diviso dall’amore dell’umanità.

Ubicazione: Pianoterra, parete settentrionale, seconda da sinistra.

Personaggio: Antonio Pignacca nacque il 1 marzo 1806 e si laureò nel 1830; dal 1834 venne aggregato alla Facoltà di Medicina, tenne la direzione dell’ospedale e fu contemporaneamente medico ed insegnante, poiché fu supplente di Clinica medica per otto anni. Succedette a Francesco Casorati nell’insegnamento e morì poco prima di lui, a soli 52 anni, l’11 ottobre 1858. Memorie e documenti per la storia dell’Università di Pavia, Pavia, Bizzoni, 1878, parte I, pp. 288-289.

Descrizione: La lapide a cornice mistilinea nella parte alta si inarca per contenere un medaglione di forma ovale con il ritratto del personaggio raffigurato di profilo.

Notizie sulla lapide: Il medaglione riporta sotto il busto del personaggio la firma «Abbondio Sangiorgio 1869» (Abbondio Sangiorgio, scultore milanese, nato nel 1798 e morto nel 1879, si veda il saggio di Luisa Erba, p. 38). Nell’Archivio Storico dell’Università è presente il carteggio degli anni 1861-1862 riguardante la collocazione della lapide. Nel dicembre 1861 il professor Francesco Orsi comunicò all’allora rettore Barinetti che un comitato appositamente costituito aveva deciso la realizzazione «di una lapide in marmo pregiato, di un bassorilievo pure in marmo, il quale ritraesse l’immagine del compianto defunto» e comunicava il «desiderio che il monumento venisse eretto sotto ai portici della Università, e precisamente in vicinanza a quello del Prof.e Francesco Casorati ». Alla lettera erano probabilmente allegati il testo dell’iscrizione e il bozzetto non definitivo del monumento presenti nell’incartamento (si veda il saggio di Luisa Erba, p. 39). A questa lettera ne segue un’altra del 18 dicembre indirizzata al preside della Facoltà di Scienze Fisiche e Matematiche professor Cattaneo, in cui il professor Agazzi suggerisce di spostare la lapide di Gregorio Fontana (che si trova a destra del monumento di Casorati). La precisa richiesta di collocazione suscita un lungo dibattito le cui tracce si ritrovano sia nello scambio epistolare intercorso tra il Rettore e i Presidi delle Facoltà interessate, sia nel verbale in cui la commissione appositamente convocata il 13 marzo 1862 deliberava di non voler procedere allo spostamento della lapide di Fontana. La decisione venne comunicata al dottor Orsi dal Rettore stesso il 17 marzo successivo: «Lasciato a me lo scegliere qual altro luogo più avessi creduto, stimai che potesse più d’ogni altro conveniente per essere il più possibilmente vicino al monumento Casorati, e d’altronde distinto, il vano tra le due finestre del depositario anatomico verso il portico, attualmente occupato da uno degli album per gli avvisi». In questo scambio epistolare particolare importanza ai fini dell’indagine sugli spostamenti di alcune lapidi è la lettera del 24 dicembre 1861 in cui il professor Cattaneo, approvando l’idea dell’Agazzi di spostare la lapide Fontana, fa un elenco di monumenti presenti nel portico orientale e afferma che: «Questa serie […] sta per essere maggiormente modificata colla collocazione del monumento degli studenti nel luogo ove attualmente sta la lapide Borsieri, che verrebbe traslocata sull’opposto muro e precisamente nella lunetta attigua allo ingresso nel Gabinetto di Anatomia» (ASUPv, Dep. 5-13, Edifici universitari e monumenti, 1860-1864).

Autore: Abbondio Sangiorgio.

Datazione: 1869, data che compare a fianco della firma dell’autore del medaglione. Stato di conservazione: Discreto; presenza di sporco sulle parti in rilievo del ritratto.

Bibliografia: 1977. Erba - Morani, Monumenti e lapidi conservati nel palazzo centrale dell’Università di Pavia, Pavia 1977, p. 128. 2011. Erba, La collezione di lapidi dell’Università di Pavia, in Il cortile di Volta dell’Università di Pavia, a cura di Mazzilli Savini, Milano 2011, p. 71.