Alessandro Volta - Cortile di Volta, piano terra, al centro

Monumento di Alessandro Volta

Statua in marmo bianco apuano, basamento in granito rosa di Baveno, gradino più esterno in granito di Montorfano Scultore Antonio Tantardini (1829-1879) Altezza 620 cm; base 460 ✕ 460 cm (gradino esterno)

Iscrizione: Alexandro / Voltae // Carolus Franciscus Nocca Ticinensis/ De suo posuit anno MDCCCLXXVIII.

Il donatore del monumento, Carlo Francesco Nocca, suggeriva che per “le epigrafi da porsi sul basamento, […] essendo quattro le fronti del medesimo, quattro pure potrebbero essere le epigrafi, poiché l’argomento assai bene si presta a svolgere i pensieri in vario senso. […] Se si facessero in latino, certamente che avrebbero un carattere più solenne e scientifico, ma stese in italiano hanno il vantaggio di riuscire più popolari e venire intese da tutti”. Non scartava soluzioni intermedie: “si potrebbe stendere la principale in latino e le altre in italiano” e indicava i quattro testi: “I°. Ales. Volta / della Natura / investigando i fenomeni / ne fu / sommo interprete / ed emulo” a indicare le “qualità eminenti del personaggio”; quindi “II°. Egli dell’elettrico moto / dettando legge e misura / svelò il principio unico / delle fisiche forze» per ricordare il «valore scientifico delle sue scoperte”; poi “III°. La Scienza / a Lui deve / novelli orizzonti / l’umano consorzio / una vittoria / sullo spazio e sul tempo” per additare “applicazioni e vantaggi delle sue scoperte” e infine “IV°. La memoria del Grande / inspirando la gioventù / ad alti intenti / della risorta Italia / la rende degna” per sottolineare la “ragione didattica del monumento”. Quanto a sé, Nocca avrebbe voluto “le semplici parole: dono d’un cittadino a questo Ateneo”, raccomandando altresì: “questa iscrizione va posta sullo zoccolo del basamento e resta vietato il porvi il nome del donatore” (lettera di Nocca al Rettore, 11 febbraio 1878)

Ubicazione: al centro del Portico Legale (ora cortile di Volta). Carlo Francesco Nocca esprimeva il suo parere sulla collocazione: “io stimerei che la località più opportuna sarebbe nel centro del Cortile che io chiamerò dell’Alciato, poiché ivi si trova il suo monumento, e vi porrei la statua del Volta colla fronte rivolta verso la porta d’entrata dell’Università, per modo che essa possa vedersi da chi passa pel Corso Vittorio Emanuele [ora Strada Nuova]. Il primo pensiero di porre il monumento di Volta nel centro del Cortile che dirò dell’Osservatorio [ora Cortile delle Statue] mi sembra da abbandonarsi perché presenta dei grossi inconvenienti e questi sono principalmente: a) che le proporzioni del monumento Volta opprimono di troppo le statue del Bordoni e del Panizza; b) che posta in quel luogo la statua del Volta dovrebbe rivolgere la fronte verso le scalee che mettono al secondo piano dell’Università, ed in questo caso rivolgerebbe le spalle alle statue del Bordoni e del Panizza, cosa che certamente sarebbe sconveniente sia moralmente e razionalmente che artisticamente” (lettera di Nocca al Rettore, 11 febbraio 1878).

Personaggio: Alessandro Volta, di Como (1745-1827), insegnò Fisica Sperimentale nell’Università di Pavia dal 1778 al 1806 e tenne la direzione del Gabinetto di Fisica (si conservano ancora più di cento strumenti da lui inventati o utilizzati). Inventò l’elettroforo, l’elettrometro, l’eudiometro, il condensatore e la pila (1799).

Descrizione: La statua poggia su un solido basamento a tronco di piramide sostenuto da tre gradini. Alessandro Volta, a figura intera, con la toga aperta sull’abbigliamento settecentesco, regge con la mano sinistra la pila. “Volle l’artista raffigurare quel sommo nell’atto che spiega all’attonita scolaresca il suo portentoso ritrovato” con “quello sguardo tranquillo, sereno e sicuro, quella mano in alto levata, che quasi in aiuto del pensiero cerca maggiormente di persuadere” (discorso del sindaco di Pavia, Bernardo Arnaboldi Gazzaniga, 28 aprile 1878). Il monumento è voluto e commissionato da Carlo Francesco Nocca, che così spiega le motivazioni del suo generoso gesto: “più volte percorrendo i portici di codesto celebre Ateneo ed osservando i varii monumenti che vi si trovano posti a ricordare gli illustri uomini, che vi insegnarono i vari rami dello scibile, scorsi una notevole lacuna, e con me altri pure lo rimarcarono […] e questa lacuna riguarda il celebre Alessandro Volta. […] Se Como sua patria gli eresse un cospicuo monumento, più opportunamente questo dovrebbe esistere in questo Ateneo, che fu scena delle di Lui opere. Venne a me quindi naturale il pensiero di farne eseguire uno […] col giorno di ieri ne diedi incarico all’illustre Scultore Commendatore Antonio Tantardini, il quale obbligavasi con regolare contratto a scolpire in marmo di Carrara con basamento in granito una statua di dimensioni uguali a quelle quivi esistenti del Bordoni e del Panizza, con l’intenzione di offrirla in dono a questo illustre Ateneo” (lettera di Nocca al Rettore, 28 novembre 1876). In seguito Nocca avrà modo di precisare: “fu pertanto per sciogliere un dovere verso quel grande, il quale per sei lustri dimorò in questa città, facendola sua seconda patria, dettando dalla Cattedra o nel Gabinetto operando le sue immortali invenzioni, che io, facendomi eziandio interprete del voto de’ miei concittadini, deliberai fosse posta nel patrio Ateneo una statua, che convenevolmente lo rammentasse, e la quale, nello stesso tempo, additasse alla studiosa gioventù il cammino alla scienza e alla gloria” (lettera di Nocca all’Accademia Fisio-Medico-Statistica di Milano, 17 settembre 1878).

Datazione: 1878 (in occasione del centenario della chiamata di Volta alla cattedra di fisica nell’Università di Pavia). Solenne inaugurazione il 28 aprile 1878, con discorsi di Alfonso Corradi, rettore dell’Università di Pavia; Bernardo Arnaboldi Gazzaniga, sindaco della città di Pavia; Giovanni Cantoni, preside della Facoltà di Scienze; Benedetto Cairoli, presidente del Consiglio dei ministri. Nell’occasione viene coniata una medaglia commemorativa che reca, sul diritto, l’effigie di Alessandro Volta e, sul rovescio, l’iscrizione: “Statua / in Athenaeo / Ticinensi / dedicata / IV Cal. Mai. / A. MDCCCLXXVIII”.

Stato di conservazione: statua infrollita in superficie con depositi incrostanti; buona la conservazione del basamento.

Modello in gesso della statua (altezza 207 cm) conservato presso il Museo per la Storia dell’Università.

Bozzetto in gesso (altezza 62 cm) di proprietà di Gaetano Nocca (Pavia).

Bibliografia: Monumento ad Alessandro Volta in Pavia. Memorie e documenti, Pavia 1878; Onoranze ad Alessandro Volta, Pavia 1878; Per l’inaugurazione della statua di Alessandro Volta nella R. Università di Pavia, Como 1878; FRACCARO 1931, p. 44; VACCARI 1957, p. 172; ERBA 1976, p. 126; ERBA, MORANI 1977, pp. 138-139; LUCATI, Iconografia ed epigrafia di Alessandro Volta, Como 1982, p. 30; GIGLI BERZOLARI, Alessandro Volta e la cultura scientifica e tecnologica tra ’700 e ’800, Pavia 1993.