Pietro Filippo Lege - Cortile dei Caduti, piano terra, lato est
Lapide di Pietro Filippo Lege
Lastra in marmo chiaro levigata e scolpita con iscrizioni incise e dipinte in colore scuro 96 x 71 cm
Iscrizioni: Sp(h)era (in alto a sinistra, sopra la sfera) Lex/ Lex/ Lex/ Lex/ Lex/ Lex (sul libro al centro dello stemma) Spect(abilis) ar(tis) et/ meˆdiĉinˆe ˆdoctor/ Peˆtrus Phiˆlipˆpus ˆLege (nella parte inferiore, sulla cartella al centro della cornice)
Traduzione: Sfera Legge (ripetuto sei volte sullo stemma) Esimio professore di Arti e Medicina Pietro Filippo Lege
Ubicazione: Pianoterra, parete orientale, sesta da sinistra.
Personaggio: Il medico Pietro Filippo Lege viene ricordato nel diploma di laurea di Bernardino de Augusto de Sallis nel luglio 1480.
Descrizione: La lapide di formato rettangolare con cornice con sottile profilo a rilievo presenta nella metà superiore il busto del personaggio di tre quarti reggente un globo “fasciato” sopra il quale vi è la scritta Sp(h)era; nella metà inferiore vi è uno stemma con libro aperto e la scritta Lex ripetuta tre volte per pagina. Lo stemma è sormontato dal cimiero con vistosi lambrecchini.
Stemma: Nella metà inferiore della lapide arme gentilizia Lege: libro aperto, ciascuna pagina caricata del motto: LEX tre volte ripetuto l’uno sull’altro.
Notizie sulla lapide: Bossi trascrive l’iscrizione «Spect. Artium et medicine doctor Philippus de Legge» nelle pagine dedicate alla chiesa dei Domenicani precisando che si trovava «In impluvio magno» (Bossi, Memoriae Ticinenses Novantique, ms. 190, f. 148). La lapide risulta essere già presente sulle pareti dell’università nel 1831, dato che Longhena ne trascrive l’iscrizione, pur non leggendo correttamente il nome del personaggio a causa dei numerosi nessi impropri “PETRUS PHILPRs EGL” e in nota «Leggonsi queste parole scolpite su un cartello inferiormente ad un bel marmo sculto in basso-rilievo, rappresentante un uomo togato, e con berretto, sorgente superiormente allo stemma della casa, e tenente nella destra un Globo, con al disopra scritto SPERA […]» (Sangiorgio- Longhena, p. 446). Marozzi annotava che si trovava sotto i portici dell’università, ma che proveniva dalla chiesa di San Tommaso di Pavia (Memoriae Ticinenses novantique studio et industri Hieronimi Bossii […] additionibus […] Syri Joseph Rho, […] aumentate e illustrate da Carlo Marozzi, 1891 (Pavia, Biblioteca Bonetta, ms. III, 13), f. 236). Dal documento datato 20 giugno 1877 si apprende che il monumento a quell’epoca doveva però già essere collocato nella posizione attuale; le prime lapidi indicate nel «Cortile anatomico. Lato di levante» sono infatti quelle di «Lomeni Gallarati, Ferrario, Philatete [Filalteo], Casorati, Fontana, Spera, […]» (ASUPv, Dep. 5-13, Edifici universitari e monumenti, 1874-1880. Lapidi e monumenti esistenti nella R. Università, 20 giugno 1877; si veda il saggio di Luisa Erba a p. 35). Ovviamente l’ultimo nome indica la lapide di Pietro Filippo Lege, in quanto chi ha redatto il documento si è limitato a riportare il termine maggiormente visibile sulla lastra.
Datazione: post 1480, anno in cui Pietro Filippo Lege era ancora vivo, dato che il suo nome compare in un diploma di laurea.
Provenienza: Pavia, chiesa di San Tommaso.
Stato di conservazione: Mediocre; presenza di numerose scheggiature lungo i bordi e di depositi di sporco su tutta la superficie della lastra.
Bibliografia: 1831. Sangiorgio - Longhena, Cenni storici sulle due Università di Pavia e di Milano, Milano 1831, p. 446. 1957. Vaccari, Storia dell’Università di Pavia, Pavia 1957, p. 139. 1977. Erba - Morani, Monumenti e lapidi conservati nel palazzo centrale dell’Università di Pavia, Pavia 1977, p. 23. 1992. Marozzi, Stemmario delle famiglie nobili di Pavia e del Principato, con introduzione di Giacomo C. Bascapè, Pavia 1992. 2011. Erba, La collezione di lapidi dell’Università di Pavia, in Il cortile di Volta dell’Università di Pavia, a cura di Mazzilli Savini, Milano 2011, p. 60.