Samuele Augusto Davide (de) Tissot - Cortile dei Caduti, piano terra, lato est

Lapide di Samuele Augusto Davide de Tissot

Lastra in marmo di Ornavasso grigio levigata con cornice in rilievo e iscrizione dipinta in colore nero 69 x 88 cm

Iscrizione: S(amueli) A(ugusto) D(avidi) de Tissot, / domo Losanna, in Helvetiis / consumatae peritiae medico, / studiorum in universitate hocq(ue) nosocomio / per biennium / summa cum laude medendi artem professo, / honesta impetrata missione, / patriam remeanti, / Ticinia urbana clinica pubes / tanti viri aemulata studia / titulum fecit / MDCCLXXXIII. / Locus gratis datus curatorum decreto.

Traduzione: A Samuele Augusto Davide de Tissot, originario di Losanna, medico in Svizzera di grande esperienza, che ha professato con massima lode l’arte della Medicina per due anni in Università e in questo Ospedale, ottenuto onorevole congedo, a lui che ritornava in patria, la corporazione studentesca di Medicina della città di Pavia, avendo seguito gli studi di un uomo così grande, fece questo monumento nel 1783. Luogo concesso gratuitamente per decisione dell’autorità competente.

Ubicazione: Pianoterra, parete orientale, undicesima da sinistra.

Personaggio: Samuel-Auguste-André- David Tissot è considerato uno dei grandi rinnovatori del pensiero medico nella seconda metà del XVIII secolo. Nacque a Grancy, nel Pays de Vaud, il 20 marzo 1728; nel 1741 entrò all’Accademia di Ginevra e nel 1745 iniziò gli studi in Medicina a Montpellier, conseguendo la laurea nel 1749. Come riconoscimento per il suo impegno nella cura del vaiolo, nel 1752 fu nominato dalle autorità di Berna “medico dei poveri”. Le sue pubblicazioni furono sempre di due tipi: quelle in latino destinate al mondo scientifico, quelle in francese maggiormente divulgative. Nel 1774 rifiutò la cattedra all’Università di Pavia, ma nel 1780 giunse a Pavia chiamato dall’imperatore Giuseppe II per reggere la Clinica medica e dal 1781 iniziò l’insegnamento di Medicina teorico-pratica, subentrando a Giambattista Borsieri. Dopo due anni tornò in patria, secondo Hildebrandt a causa di malumori e gelosie, secondo il Governo di Milano e altre fonti per motivi invece familiari e di salute. Morì il 13 giugno 1797. Memorie e documenti per la storia dell’Università di Pavia, Pavia, Bizzoni, 1878, parte I, pp. 223-227. Elisa Romano, Samuel August Tissot, in «...parlano un suon che attenta Europa ascolta». Poeti, scienziati, cittadini nell’Ateneo pavese tra Riforme e Rivoluzione, Pavia, Tipografia Commerciale Pavese, 2000, pp. 280-287.

Descrizione: La lapide in marmo bianco presenta una superficie non uniforme ed è circondata da una cornice modanata a rilievo.

Notizie sulla lapide: Il ministro Kaunitz scrive a Firmian affermando che Tissot seppe in poco tempo conquistarsi la stima e l’affetto dei medici e degli scolari che desiderarono poi ricordarlo con un’iscrizione nella Clinica medica e con una raccolta di componimenti poetici in diversi metri e lingue. La lapide con iscrizione dettata da Domenico Alfeno Vario (si veda il saggio di Luisa Erba, p. 33 e 39) venne collocata in una delle sale dell’Ospedale San Matteo nel 1783; essa non è citata nel documento del 1877, in cui l’ordine dei monumenti presenti sotto il portico orientale era: Soave, Zola, Scopoli, Bigoni (Luisa Erba, p. 35); al suo posto quindi si trovava la lapide di Antonio Scopoli, trasportata poi all’Orto Botanico. Probabilmente il doppio spostamento deve risalire ad un momento posteriore, forse a quando l’antico ospedale venne acquisito dall’Università.

Datazione: 1783.

Provenienza: Ospedale San Matteo (Clinica medica).

Stato di conservazione: Discreto; presenza di piccole fratture lungo i bordi e di lievi alterazioni cromatiche sulla superficie del marmo che nella parte inferiore appare ricoperto da una patina giallognola.

Bibliografia: 1831. Sangiorgio - Longhena, Cenni storici sulle due Università di Pavia e di Milano, Milano 1831, pp. 516-517. 1977. Erba - Morani, Monumenti e lapidi conservati nel palazzo centrale dell’Università di Pavia, Pavia 1977, p. 55.