Antonio Stoppani - Cortile dei Caduti, primo piano, lato ovest
Lapide di Antonio Stoppani
Lastra in marmo di Carrara bianco venato levigata con iscrizione incisa e dipinta in colore nero medaglione in marmo statuario apuano bianco avorio levigato e scolpito 149 x 90 cm
Iscrizione: All’abate / Antonio Stoppani, / n(ato) 1824, m(orto) 1891. / Qui nell’anno 1862, / rivendicate la priorità e la preminenza / degli Italiani nella Geologia, / con dottrina profonda ed arte di poeta / additò ai giovani / i più elevati ideali della scienza. / Memori e riverenti / discepoli ed amici posero. / 1894.
Ubicazione: Loggiato superiore, parete occidentale, seconda da sinistra.
Personaggio: Antonio Stoppani nacque a Lecco e divenne sacerdote nell’ordine dei Rosminiani nel 1848; dal 1861 insegnò Geologia all’Università di Pavia e poi al Politecnico di Milano. Molteplici i suoi interessi estranei al mondo accademico: fu il primo presidente del Club Alpino Italiano, presidente della Società Geologica Italiana e cofondatore del Museo di Scienze naturali di Milano. Pubblicò in francese, tra 1858 e 1881, le quattro serie della Paleontologie lombarde ou description des fossiles de Lombardie. Nel 1876 uscì Il bel paese. Conversazioni sulle bellezze naturali, la geologia e la geografia fisica d’Italia, l’opera che lo consacrò come il padre della Geologia italiana. Morì a Milano il 2 gennaio 1891; nel suo elogio Taramelli affermò che la città di Milano rese allo Stoppani onoranze funebri non meno solenni di quelle tributate ad Alessandro Manzoni.
Descrizione: La lapide di forma mistilinea è circondata da un doppio profilo modanato che simula una cornice all’interno della quale si trova l’iscrizione sovrastata da un medaglione ovale con il ritratto di Stoppani.
Notizie sulla lapide: La lapide venne collocata nel Cortile dei Caduti il 5 novembre 1894, con un discorso tenuto da Torquato Taramelli che era stato suo alunno; fu voluta da Pietro Pavesi, come nella conclusione della commemorazione ricordò Taramelli: «All’illustre amico, condiscepolo e collega Comm. Pietro Pavesi, primo a presentare in Facoltà di Scienze la proposta che fosse posto questo ricordo ed a quanti hanno con lui contribuito ad erigerlo, per l’amore che ho portato allo Stoppani, rivolgo i sensi di vivissima riconoscenza. A loro merito il sommo geologo lombardo è qui ricordato, presso alla lapide di quell’altro eminente naturalista, troppo presto rapito alla scienza della sventura, di Paolo Panceri, che allo Stoppani fu amicissimo e con lui divise gli entusiasmi giovanili, le lotte e le speranze» (Taramelli, 1894-95, pp. 215-216). La richiesta di poter porre una lapide in memoria dell’abate Antonio Stoppani era già stata formulata in una lettera del 22 gennaio 1891 inviata dal professor Pavesi all’allora rettore Taramelli, ma la risposta spedita il 7 marzo successivo fu temporaneamente negativa: «il Consiglio accademico […] ha deliberato per il ricordo allo Stoppani di ostarvi il Regolamento, in quanto il chiesto collocamento non può accordarsi se non dopo trascorsi tre anni dall’avvenuta sua morte» (ASUPv, Dep. 5-13, Edifici universitari e monumenti, 1890-1901).
Datazione: 1894, inaugurazione 5 novembre.
Stato di conservazione: Discreto; presenza di sporco sulla superficie del ritratto e lungo le parti in rilievo della cornice.
Bibliografia: 1895. Taramelli, Discorso all’inaugurazione di una lapide a ricordo dell’Abate Prof. Antonio Stoppani nella R. Università di Pavia nel giorno 5 Novembre 1894, in “Annuario” 1894- 95, pp. 200-216. 1977. Erba - Morani, Monumenti e lapidi conservati nel palazzo centrale dell’Università di Pavia, Pavia 1977, p. 159.